La storia della chiesa del Carmine è sempre stata strettamente legata all’esistenza di una confraternita laica che, inizialmente, quando nella chiesa era venerato San Nicola, era espressione della comunità vastese degli Schiavoni, ovvero degli slavi di origine croata che, nel XIV secolo, si erano stabiliti a Vasto in fuga dall’avanzata degli Ottomani nella penisola balcanica.
A seguito della diffusione in Italia della devozione alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, successiva alla creazione dei Carmelitani Scalzi da parte di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce, nel 1628 venne fondata una confraternita ad essa dedicata.
Dopo l’abbattimento della chiesa di San Nicola, la nuova chiesa fatta costruire dai d’Avalos divenne il luogo di ritrovo della confraternita del Carmine e a questo culto venne dedicata.
La confraternita, dotatasi di uno statuto nel 1777, ebbe un ruolo fondamentale nel mantenimento della chiesa e del convento annesso al momento dell’abbandono da parte dei padri Lucchesi a seguito della soppressione degli ordini religiosi ordinata da Napoleone nel 1807.
Ampliatasi nel secondo dopoguerra con la creazione di una “Pia Unione” di devoti, la confraternita è stata ricostituita con un nuovo statuto nel 2009. I confratelli, con saio e mozzetta marrone, colore tipico dell’ordine dei carmelitani, sono soliti partecipare ai principali momenti di devozione pubblica. La festa della Madonna del Carmelo e la relativa processione si svolgono il 16 luglio.