Secondo un’antica tradizione giudaica, ci sono sette angeli che stanno costantemente di fronte al trono di Dio, pronti a mettere in atto i suoi interventi nella storia umana. Essi sono chiamati “angeli della presenza” o “angeli del volto”. Successivamente, con l’affermazione dell’esistenza di altri ordini di angeli intorno a Dio, come serafini e cherubini, questi angeli dotati di una propria precisa identità vennero chiamati “arcangeli” per distinguerli dagli altri.
Il più antico riferimento al sistema dei sette arcangeli compare nel Libro di Enoch, dove i primi quattro arcangeli sono Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. Questi nomi sono rimasti stabili anche nel cristianesimo attraverso le diverse confessioni, mentre i nomi degli altri tre arcangeli varieranno nelle tradizioni per poi assestarsi nella Chiesa Cristiana d’Oriente in Barachiel, Jehudiel e Salathiel.
Gli arcangeli sono considerati ministri di Dio, e il loro nome definisce come Dio interviene nella storia umana. Nella cabala ebraica vi è una corrispondenza fra gli arcangeli e i pianeti, e quindi tra questi e i giorni della settimana. Inoltre, i primi quattro arcangeli sono associati ai punti cardinali, a partire dall’Est, che nella tradizione ebraica è il punto di riferimento.
Nonostante la tendenza in alcune regioni a sovrapporre la figura dell’arcangelo Michele a quella di Gesù, la Chiesa Cristiana d’Oriente ha mantenuto il culto dei sette arcangeli. In Occidente, invece, Papa Zaccaria, nel Sinodo di Roma del 745, restrinse il culto ai soli tre arcangeli biblici, mentre il concilio di Aquisgrana del 798 vietò apertamente il culto di Uriele, che era sopravvissuto nella pratica comune contro le indicazioni del pontefice.
I sette arcangeli ricomparvero nella Chiesa d’Occidente, ormai staccatasi da quella orientale e diventata “Cattolica”, nel 1523. In quell’anno, il sacerdote Antonio Lo Duca fondò la confraternita dei sette arcangeli, prendendo come riferimento la loro raffigurazione nella cupola della Cappella Palatina di Palermo, realizzata nel 1140 da Ruggero II e ancora permeata da riferimenti della tradizione ortodossa.
Il culto dei sette arcangeli incontrò pienamente lo spirito dell’umanesimo rinascimentale e si diffuse velocemente anche presso il papato, tanto che Paolo IV, nel 1561, decise di realizzare, su progetto di Michelangelo Buonarroti, una basilica ad essi dedicata sulle rovine delle terme di Diocleziano, la maestosa Santa Maria degli Angeli.
Sulla scorta della tradizione cabalistica e dell’iconografia ortodossa, i sette arcangeli assunsero allo stesso tempo i caratteri di ministri divini e di simboli naturali e sapienziali.
Michele, che significa “Chi è come Dio?”, ha il motto “Paratus ad animas suscipiendas” (Pronto a sostenere le anime). È rappresentato mentre calpesta Satana con una spada fiammeggiante. Il suo pianeta corrispondente è il Sole, il punto cardinale è l’Est.
Gabriele, che significa “Dio è potente”, ha il motto “Spiritus Sanctus superveniet in te” (Lo Spirito Santo venga su di te). È rappresentato con una fiaccola e un giglio bianco. Il suo pianeta corrispondente è la Luna, il punto cardinale è l’Ovest.
Raffaele, che significa “Dio guarisce”, ha il motto “Viatores comitor, infirmos medico” (Accompagno i viaggiatori, mi occupo dei malati). È rappresentato con un vaso di unguenti. Il suo pianeta è Mercurio, il punto cardinale è il Nord.
Uriele, che significa “Dio infiamma”, ha il motto “Flammescat igne caritas” (Che la carità arda di fuoco). È rappresentato con fiamma e spada. Il suo pianeta è Venere, il punto cardinale è il Sud.
Barachiele, che significa “Benedizione di Dio”, ha il motto “Adiutor ne derelinquas nos” (Aiuto affinché non siamo abbandonati). È rappresentato con un mazzo di rose da donare. Il suo pianeta è Saturno.
Geudiele, che significa “Lode di Dio”, ha il motto “Deum laudantibus praemia retribuo” (Ricompenso chi loda Dio). È rappresentato con corona e flagello. Il suo pianeta è Giove.
Sealtiele, che significa “Dio comunica”, ha il motto “Oro supplex et acclinis” (Prego supplice e m’inchino). È rappresentato in preghiera. Il suo pianeta è Marte.
Con la Controriforma seguita al Concilio di Trento, chiusosi nel 1563, il culto dei Sette Arcangeli tornò ad essere avversato dalla Chiesa Cattolica e venne sostituito dal culto dell’Angelo Custode. Il carattere esoterico dei simboli associati agli arcangeli procurò loro un nuovo seguito all’inizio dell’Ottocento, durante il periodo di maggior diffusione della Carboneria. Ne è la prova la condanna esplicita di questi culti, effettuata a più riprese tra il 1826 e il 1832 dai papi Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI.
La presenza dei sette arcangeli nella chiesa di San Michele a Vasto è probabilmente da ascriversi a quel preciso periodo storico, lo stesso in cui il tempio di San Michele fu ricostruito, fra l’altro con evidenti simbologie massoniche.