Negli anni dell’esilio londinese, Gabriele Rossetti così ricordava la sua città natale:
Antico Municipio de’ Romani
Ove apersi le luci ai rai dei giorno.
Tu che ornando la spiaggia dei Frentani
Hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno
Ed a mostrarci dei tuoi figli il merto
T’inghirlandasti di palladio serto.
Vaghi lidi il cui specchio, il cui sussurro
Sol per interna imago or sento e miro
Ove in me riflettea vivido azzurro
D’un bel ciel, d’un bel mar l’emul zaffiro.
Bei campi ove offre il dì che sorge e cade
Quasi smeraldi e perle, erbe e rugiade
Coronato di nubi alto Appennino
Ai cui fianchi pascean torme lanose.
Colline apriche ove scherzai bambino
Ove adulto cantai vallette ombrose
Addio per sempre: Innanzi al guardo mio
Non verrete mai più: per sempre addio!