La Torre di Bassano, che con i suoi venti metri svetta sulla principale piazza cittadina, prende nome dalla famiglia dei Bassano che, giunti a Vasto dalla Repubblica di Venezia nel secolo precedente, durante il Seicento la edificarono e ne fecero per circa due secoli la loro abitazione.
La torre si presenta oggi con un negozio a piano terra e altri tre piani che sono evidenziati da altrettante finestre sul fronte occidentale che si rivolge alla piazza. Alla sua sommità, un coronamento circolare aggettante sostenuto da mensoloni in mattone che la rendono maestosa e unica nel panorama cittadino.
Osservandola con attenzione si nota che la sua base è antecedente ed è coeva delle altre due torri, quella di Santo Spirito e quella di Diomede del Moro, rimaste dalle cinque che in origine formavano la struttura difensiva di Vasto verso terra, ovvero le mura “degli Inforzi”.
Realizzata da Giacomo Caldora nel 1439 a completamento delle nuove mura cittadine, la torre originaria si arrestava alla cornice di beccatelli ancora visibile appena al di sotto della finestra del primo piano. Un parapetto in mattone la completava esattamente come accadeva per le altre torri gemelle della cerchia.
Anche se oggi la Torre di Bassano affaccia sulla principale piazza cittadina, bisogna ricordare che, fino a due secoli fa, il suo versante occidentale dava sulla cosiddetta “Spianata del Castello”, la zona posta immediatamente fuori le mura.
La base della torre venne utilizzata nel febbraio del 1799 dalle truppe napoleoniche per le fucilazioni dei sanfedisti che avevano a loro volta soppresso la Repubblica creata dai giacobini vastesi.
Per questo motivo, un’edicola alla sua base, oggi scomparsa, ospitava un dipinto dedicato alla Madonna e realizzato dai parenti dei condannati. Dopo il definitivo ritorno dei Borbone nel 1814, qui venne trasferita per circa 25 anni la stazione del telegrafo cittadino.

Nella prima metà del Novecento la torre venne utilizzata come abitazione, e per questo, dotata anche di due balconi. Con il restauro effettuato al termine dello scorso secolo, questi sono stati rimossi per recuperarne pienamente l’aspetto seicentesco, pur conservando la torre, carattere di proprietà privata e di civile abitazione.